Il convento della Chiesa di S. Maria di Gesù, fu fondato fra il 1515 ed il 1522 da Donna Isabella Caruso Statela e affidato ai Frati del Terzo Ordine Regolare di S. Francesco. Nel 1562 con Bolla di Papa Pio V passava ai Frati minori, denominati “Frati dell’Osservanza”. La struttura ha conservato le caratteristiche tipiche dell’architettura Francescana, chiostro, portico e con annessa la chiesa. Il terremoto del 1693 non provocò particolari danni all’edificio che fu prontamente restaurato ed ultimato probabilmente nel 1756. Il Convento si affaccia con il suo prospetto principale dal costone roccioso prospiciente alla vallata ispicese sottostante, mentre il prospetto laterale della Chiesa delimita la piazza omonima. Gli altri due lati del complesso, invece, sono rivolti verso la città. Nella primavera del 2015, il Frate guardiano del Convento, durante i lavori di recupero e conservazione dell’immobile realizzati ai sensi della L. 433 del 31 dicembre 1991, con la volontà di completare quei lavori non previsti dal citato intervento, su suggerimento del Soprintendente pro tempore, mi dette incarico di redigere un nuovo progetto di restauro, avendo cura di realizzare anche la pavimentazione del chiostro e del giardino di San Francesco. I lavori hanno previsto la pulitura degli elementi lapidei nei pilastri e all’intradosso delle arcate. Durante i sopralluoghi di verifica evidenziati attraverso gli elaborati grafici e fotografici, si evidenziavano diverse patologie legate a cause di diversa natura. La rimozione degli intonaci eseguita durante i lavori svolti nel precedente intervento di miglioramento strutturale, aveva lasciato, infatti, segni evidenti dovuti ad un uso improprio del mezzo meccanico. Anche l’intervento di “cuci e scuci”, peraltro localizzato in alcuni pilastri più sollecitati, ha reso necessario un ulteriore intervento di pulitura e stuccatura degli elementi lapidei con l’intento di uniformare, per quanto possibile, l’aspetto materico diverso, pur mantenendo leggibile il nuovo intervento sul preesistente. Si è provveduto, pertanto, alla pulitura con micro sabbiatura, a pressione inferiore a 2 Atm, operata con granuli ecologici vegetali - tutoli di mais, efficaci sulle superfici da trattare e tali da non deteriorare gli elementi lapidei stessi. Compatibilmente ai limiti di spesa, l’intervento è consistito nella rimozione di tutte quelle finiture posticce realizzate nel corso degli anni, nonché il rifacimento della pavimentazione del chiostro, all’epoca realizzata con marmette di cemento. Al posto di quest’ultime, infatti, in accordo con la Soprintendenza BB.CC.AA, sono state posate delle basole di calcare duro locale di larghezza adeguata, disposte a ricorsi regolari. Nei viali del giardino, invece, la stessa pietra è stata posata a scaglie irregolari e rotte, per dare un effetto più naturalistico d’insieme. Con l’aiuto dei fedeli, infine, siamo riusciti a completare l’intervento, attraverso una rivisitazione delle aiuole, con un ridisegno semplificato delle orlature e la piantumazione di essenze arboree e arbustive, intorno alla statua bronzea di San Francesco.