2012
Palazzo Berretta
Chiaramonte Gulfi

Il palazzo fu costruito nel 1896 dalla Famiglia Berretta, nel corso degli anni subì varie modifiche sia nella distribuzione interna dei vani, sia nelle finiture originarie dell’immobile. Dall’analisi storico – cronologica l’immobile con molta probabilità aveva una destinazione d’uso unifamiliare su tre livelli. Un piano rialzato, un piano primo ed un piano sottotetto. Nei primi decenni del secolo scorso fu suddiviso dagli eredi in due unità abitative ciascuna con accesso indipendente dall’unico portone d’ingresso centrale. Alla fine degli anni sessanta, con il passaggio delle reti impiantistiche dell’impianto termico, sono stati eseguiti ulteriori interventi e alterazioni materiche, rimuovendo l’originaria pavimentazione in pietra pece, sostituendola con altra in graniglia di cemento. Durante gli anni sono state coperte le pregevoli decorazioni liberty delle volte, sono state sostituite le inferriate originali con altre posticce, alterando così quelle caratteristiche che davano al Palazzo una connotazione specifica lineare e nobiliare.

Da allora ai primi anni del nuovo secolo non fu eseguito alcun intervento di manutenzione, lasciando il Palazzo al suo costante degrado. Dal giugno 2011, con il passaggio di proprietà ad altro committente, sono stati eseguiti interventi di restauro conservativo sui prospetti e di riuso architettonico negli ambienti interni, finalizzando l’intervento alla rinascita del Palazzo e restituendo ad esso la sua originaria identità. Eliminando le finiture posticce, ho provveduto a ripulire tutti gli elementi lapidei da patine e croste nere, riportando alla luce quegli elementi formali che da sempre hanno caratterizzato la storia del Palazzo. Durante l’opera di pulitura è emersa la bicromia data dall’uso del calcare duro in facciata e della pietra pece nelle mensole dei balconi e dei cornicioni.

All’interno dell’unità residenziale è stata mantenuta l’originaria distribuzione dei vani sia per la consistenza delle tramezzature portanti realizzate interamente in pietra locale, sia per la razionalità propria degli ambienti che ben si adattavano alla nuova distribuzione funzionale. Mi sono limitato ad apportare modifiche ai servizi igienici per ovvie necessità legate al funzionamento dell’impianto termo – sanitario. Nel piano sottotetto, invece, sono state eseguite le modifiche più significative consistenti nel rifacimento della copertura e nella modifica distributiva dei vani della zona notte. L’intervento di riuso mi ha permesso l’inserimento di elementi in trasparenza, conferendo leggerezza e luminosità a tutti gli spazi abitativi valorizzando al tempo stesso quegli elementi originari dell’immobile. Ho preferito lasciare alcuni ambienti con l’originale pavimento in pietra pece, in contrasto con la nuova e predominante pavimentazione in parquet in essenza di teak. Per finire, l’arredamento dei vani l’ho curato eseguendo una lettura rigorosamente contemporanea e minimalista.